Bastianini 1922-2022
55 anni fa, il 25 gennaio del 1967, ci lasciava Ettore Bastianini, Baritono di fama mondiale, ma per noi Panterini prima di tutto ... il Capitano!
Quest'anno però celebriamo il centenario della nascita (24 settembre 1922). Per rendergli omaggio, abbiamo deciso di dedicargli una nuova sezione del nostro sito, dove raccoglieremo, nel corso di tutto l'anno, documenti e ricordi che ci parleranno della sua storia personale, contradaiola e professionale. Inauguriamo questa nuova sezione con un primo breve video, tratto dall’Archivio della nostra Contrada.
Caro Capitano, oggi come ieri ti seguiamo nella vittoria e nel canto!
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Ettore Bastianini la sera del 5 marzo 1960 al Met di New York in Nemico della Patria.
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9 agosto 1960. Ettore Bastianini nel Don Carlo al Salzburger Festspiele.
Ringraziamo Simone Mugnaini per la documentazione audio e per le immagini.
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Tra le molte immagini di Bastianini conservate nel nostro archivio di Contrada, alcune sono dei veri e propri simboli. Tra queste c'è sicuramente il primo piano con la cavalla Zaffira (non era Topolone). Ma quel giorno furono scattate molte altre foto. Ecco la fotogallery!
Si ringrazia Simone Mugnaini per le immagini!
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La linguaccia di Ettore
L'opera lirica è da sempre legata ai concetti di "eleganza" e "classe" e, forse parzialmente a torto, a quelli di "rigore" e "austerità". Questo vale oggi e ancor di più tra gli anni '50 e la metà dei '60, quando il mondo e soprattutto la società italiana erano ancora legati a dei valori classici e le rivoluzioni (politiche, sociali, culturali, economiche) non erano ancora sbocciate.
La celebre linguaccia dei Rolling Stones, simbolo di spregiudicatezza, irriverenza e libertà, venne disegnata nel 1971 da John Pasche e si ispira alla lingua di Mick Jagger e a quella della dea indiana Kali.
Un'altra linguaccia aveva, vent'anni prima, fatto il giro del mondo: in occasione del suo 72° compleanno Albert Einstein si fece fotografare in una leggendaria posa, conosciuta in tutto il mondo. Erano gli anni del maccartismo, in cui non c'era spazio per l'ironia, ritenuta addirittura sovversiva: ma l'accademico Einstein, stanco delle foto in posa, si lasciò andare spontaneamente in segno di protesta verso l'eccessiva attenzione mediatica nei suoi confronti.
I panterini sanno che Bastianini non fu solo eleganza e classe, quella voce di bronzo e velluto amata in tutto il mondo. Fu spensieratezza e leggerezza, ovvero quella vita di Contrada che fa parte di ognuno di noi.
Bastianini era un cantante legato alla tradizione artistica tipicamente conservatrice, ma anche un uomo proiettato nel suo tempo, che mai si chiuse in una torre d'avorio. E oggi anche un'icona contemporanea, capace di comunicare, velocemente, con tutti.