Stanze della Contrada
Nel 1957 la Pantera, volendo ritornare ad officiare nella chiesa di S. Quirico, acquistò nella via omonima un magazzino con annesso un piccolo orto e un appartamento al primo piano con l’intenzione di trasferirvi la sede. Il 21 settembre 1958 venne inaugurata la prima porzione delle Stanze, limitata al piano terreno. Negli anni successivi, con il decisivo intervento del capitano Ettore Bastianini, la sede si estese anche al primo piano dove, nel 1962, nacque la Società Due Porte.
Nel 1969, quand’era priore Arturo Viviani, la Contrada della Pantera acquistò i locali, anticamente occupati dal laboratorio dei fratelli Tito e Giuseppe Corsini, noti e apprezzati intagliatori e mobilieri, attivi tra la fine dell'ottocento e i primi decenni del secolo successivo.
I locali vennero destinati alla Società Due Porte ed inaugurati il 30 maggio 1971 dal presidente Enzo Vigni e il priore Alberto Giannini. Con gli interventi avviati nel 1996 e conclusi nel 2001, con il priore Paolo Viviani e il presidente Fabio Rossi, gli spazi della Contrada vennero ristrutturati ed ampliati, mentre quelli riservati alla Società assunsero la disposizione rimasta sostanzialmente inalterata, anche nell'odierna riconversione museale.
L'idea del recupero della vecchia Società per l'ampliamento del Museo della Contrada risale al 2011, quando è stato portato a compimento il restauro delle serie di monture più antiche, e si è concretizzata nel 2014 con il priore Stefano Morandini, su progetto degli architetti Pietro Giannini e Nicola Marmugi. A loro si deve la ristrutturazione del salone dell'ex Società Due Porte, basata su un'idea che, ancor prima di rispondere alle esigenze funzionali e costruttive, ha cercato di definire una rinnovata immagine degli spazi espositivi e di rivendicarne la presenza nel contesto di Via San Quirico, da sempre cuore pulsante della Contrada.